Missionarietà ed Evang.
Chi siamo
L’Istituto delle Missionarie del S. Cuore fin dalle origini è nato missionario, la missionarietà, è parte integrante di esso. Santa Francesca Cabrini fu ispirata a fondarlo proprio come Istituto “ad gentes”. Nello spirito esso mantenne sempre questo ideale anche se, storicamente, fu inviato ad Occidente fra gli emigrati italiani, come si sa, per volontà del Papa Leone XIII.
L’essenza della missione cabriniana è quella di “far conoscere l’Amore e la Misericordia del Cuore di Gesù”, e a questo fine, si orientano la preghiera, la vita comunitaria, i voti e l’ascesi personale. La Congregazione è pertanto sempre caratterizzata da una grande mobilità di Suore, da piccole e grandi fondazioni, da cambiamenti all’interno di esse.
La mistica missionaria dell’opera cabriniana, deriva dalla missione di Gesù, sgorga dal suo Cuore ferito e con Gesù si fa carico del peccato del mondo per partecipare al dono della Redenzione.
L’impegno e l’aspirazione di contribuire a fare di Cristo il Cuore del mondo fa privilegiare i testi evangelici della missione. L’audace esperienza della Fondatrice motiva la spiritualità missionaria e l’iniziativa apostolica. Cardini di questa spiritualità sono:
- il desiderio ardente di far conoscere l’Amore e la Misericordia di Dio,
- di promuovere i valori del Vangelo,
- di sostenere e animare la fede e la speranza degli oppressi perché venga ascoltata la voce di quanti sono costretti al silenzio.
- di annunciare la verità e la giustizia, i diritti umani e cristiani,
- di promuovere una mentalità solidale di rispetto e di tolleranza,
- di denunciare le ambiguità, le menzogne, le ingiustizie e le manipolazioni frutto del peccato.
- di promuovere e sostenere la dignità della donna e contribuire all’analisi critica della realtà.
La spiritualità missionaria comporta anche una spiritualità dell’inserimento nei contesti dove l’evangelizzazione è più difficile, vivendo la vita e i conflitti della gente per favorire il perdono e la riconciliazione, la tolleranza e la pazienza e soprattutto per condividere, come Gesù, la vita della gente povera ed emarginata.